Ho 40 anni e non mi vergogno di dire che per buona parte della mia vita non sono riuscito a toccarmi le dita dei piedi. Vent’anni fa passavo sicuramente più tempo sui libri che sul tappetino. Studiavo molto, pensavo tanto, probabilmente troppo, e non mi prendevo cura né del mio corpo né del mio spirito. Risultato? Grandissime capacità logiche, ma ansia e depressione esistenziale, rigidità fisica e la mobilità di un compasso. Tra i 20 e i 30 ho iniziato un lavoro su me stesso. Ho provato varie vie, qui la curiosità dello studioso ha aiutato. Per qualche misteriosa congiunzione astrale è arrivato lo yoga, che tra le mille cose mi ha insegnato che lo studio non basta, bisogna praticare, praticare e praticare. È iniziata come una sfida al mio corpo, ma è diventata un incontro con me stesso. Lo yoga mi ha rimesso in asse: ha sciolto le articolazioni, ma soprattutto ha allentato i nodi mentali. Mi ha insegnato a respirare in quei momenti in cui vorresti urlare, a stare fermo quando tutto ti spinge a scappare, e sì, finalmente a toccarmi le punte dei piedi. Ho conseguito la mia certificazione da insegnante di presso la scuola Hari-Om, approfondendo la mia formazione in Hatha Yoga, Vinyasa, Yin Yoga e Meditazione. Al momento sto studiando per diventare Personal Trainer presso la scuola ISSA Europe. Quando non sono sul tappetino cerco di impegnarmi a vivere i principi dello yoga anche nella vita quotidiana. Insegno yoga con consapevolezza, senza prendermi troppo sul serio, ma con solenne gratitudine.